BioTiles
Programma: Interreg Italia-Slovenia
Durata del progetto: 1 giugno 2025 – 31 maggio 2027
Sito web del progetto: https://www.ita-slo.eu/sl/biotiles
Sito web del programma: https://www.ita-slo.eu/sl
Lead partner: Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Applicata OGS
Partner:
- NIB – Istituto Nazionale di Biologia
- DOPPS – BirdLife Slovenia
- JZKPS – Istituto pubblico Parco paesaggistico di Strugnano:
- MD – Mimma Dreams APS
- Comune di Gradež
Obiettivi del progetto:
2 PO2 – Un’Europa resiliente, più verde e a basse emissioni di carbonio ma in transizione verso un’economia a zero emissioni nette di carbonio
Obiettivo specifico della priorità:
SO 2.4 – Promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi di catastrofi e la resilienza, prendendo in considerazione approcci ecosistemici
Attività del progetto
Stiamo affrontando le sfide ambientali legate ai cambiamenti climatici, che si riflettono nell’innalzamento delle temperature e nell’aumento della frequenza di eventi meteorologici estremi come forti piogge e mareggiate. Gli ecosistemi lagunari sono tra gli ambienti più vulnerabili, suscettibili all’erosione dei sedimenti, all’insabbiamento e all’inondazione da mareggiate, minacciando la loro biodiversità e sostenibilità. Queste aree forniscono molti servizi ecosistemici e sono quindi una risorsa per le economie locali.
Il progetto BioTiles mira a sviluppare soluzioni innovative per l’adattamento ai cambiamenti climatici basate sull’invenzione di diversi tipi di biosubstrati, prevenendo così il rischio di disastri naturali. Intende testare e applicare le metodologie sviluppate in tre siti nelle aree lagunari della zona transfrontaliera, ovvero la laguna di Grado-Marano, la laguna Chiusa e Val Stagnon.
Utilizzando fibre naturali e biofilm microbici sulle sponde delle lagune pilota, il progetto svilupperà biotecnologie che migliorano la coesione dei sedimenti, aumentando così in modo naturale la resilienza dei sistemi e contribuendo ad aumentare la biodiversità. L’efficacia di tali biosubstrati nell’inibire meccanicamente la sospensione dei sedimenti sarà inizialmente testata attraverso azioni pilota in un canale artificiale, per poi essere verificata attraverso attività sul campo e indagini sul processo di colonizzazione delle comunità biologiche locali nelle aree pilota. I risultati e le metodologie ottenute in laboratorio e sul campo costituiranno la base per lo sviluppo di un protocollo operativo che sarà trasferito ad altri ambienti simili nell’area del programma.
Il progetto mira anche a riunire le molte conoscenze frammentate sulla perdita di biodiversità e sulla resilienza degli ecosistemi lagunari a causa dei cambiamenti climatici. Verrà creata una piattaforma Lagoon HUB, basata sull’infrastruttura europea di dati sulla biodiversità EMODnet, che fungerà da archivio per le conoscenze frammentate in questo campo e da riferimento per lo scambio di informazioni al di fuori dell’area del programma. Continuerà a centralizzare le conoscenze generate dopo la fine del progetto, garantendo così una base di conoscenze solida e accessibile nel tempo.